A volte, il lavoro di imprenditore è talmente frenetico che riuscire a stare dietro ai concetti mentali come leadership, vision e mission e altri legati alla gestione del cambiamento, è davvero difficile.
Se ci sono problemi lavorativi all’interno di un team devi avere il supporto di un professionista che riesca a risolvere le criticità il più velocemente possibile.
Ci sono due figure tra cui scegliere: il coach e il consulente. Inoltre, c’è molta confusione sull’argomento, alcuni pensano addirittura che si tratti dello stesso professionista.
Ma c’è differenza tra il coaching e la consulenza, si tratta di due approcci differenti, così come differenti sono i ruoli svolti dal coach e dal consulente.
Conoscere nel dettaglio le loro competenze, ti permette di evitare errori nella scelta del professionista che deve affiancarti per risolvere i problemi della tua azienda.
Differenza tra coach e consulente
Il coach è esperto di processi evolutivi, lavoro sull’essere e sui bisogni del cliente e lo guida nella scoperta dei suoi obiettivi e del metodo per ottenerli.
Il suo compito non è quello di risolvere i problemi, ma di dare supporto nel definire gli obiettivi e il piano di azione per ottenere i risultati.
È possibile comprendere meglio il suo lavoro grazie alla definizione di coaching: un metodo di sviluppo personale, in cui il professionista (coach) supporta il cliente (coachee) per raggiungere un obiettivo professionale o personale.
Il coach aiuta a ottenere un grado più alto di consapevolezza, fiducia, autonomia e responsabilità. Lavora sulla scoperta e lo sviluppo delle proprie potenzialità e fornisce al cliente gli strumenti necessari per arrivare dove vuole.
Il consulente, invece, è una persona con competenze specifiche in un settore, il suo compito è quello di dire al cliente come intervenire per migliorare la situazione dell’azienda, tramite la sua conoscenza e l’esperienza acquisita.
Il consulente non deve guidare il cliente nel processo di crescita personale e miglioramento, ma consigliare gli strumenti necessari per raggiungere un determinato obiettivo.
Il consulente deve essere esperto in un determinato settore ed averci lavorato maturando esperienza.
Ad esempio: consulente della direzione, consulente finanziario, consulente aziendale, etc.
Cosa scegliere tra coach e consulente?
Ogni volta che hai bisogno di una competenza specifica per il tuo lavoro o la tua professione hai due strade:
- Studiare e praticare la disciplina che ti serve fino a poterla usare con efficacia nella tua azienda
- Chiamare una persona che ha già le competenze che ti servono ed arrivare prima ai risultati che stai cercando
Scegliere tra la prima e la seconda strada è una questione di costi, soldi e tempo.
Un piccolo esempio per farti capire di cosa hai bisogno se vuoi lavorare sui problemi e raggiungere obiettivi aziendali. Immagina ora che devi scrivere un contratto per una transazione complessa con un’azienda all’estero.
Hai due possibilità: o ti studi i manuali di diritto commerciale e diritto internazionale, oppure chiami l’avvocato specializzato e risolvi velocemente.
Ecco, il lavoro di consulenza serve a questo, a rendere disponibili delle competenze specifiche alle aziende che ne hanno necessità.
Ma, perché cercare un consulente invece di assumere direttamente lo specialista nella propria azienda? Anche qui è una valutazione sulla base di costi.
Potresti aver bisogno di consulenze sporadiche nel tempo e in quel caso, non ha senso assumere un consulente all’interno della tua azienda.
Inoltre, se un consulente lavora bene, risolve le criticità del business e aiuta l’azienda a imboccare il percorso di crescita e a produrre utili, il suo supporto potrebbe non essere più necessario.
Ed è quello che io posso fare per te, puoi prenotare una consulenza di strategia aziendale, tramite la mia esperienza ti aiuterò a risolvere i problemi e a ottenere risultati aziendali di crescita.