Balanced scorecard: cos’è, a cosa serve e come usarla

balanced scorecard

La balanced scorecard è una delle più conosciute tecniche di management, usata allo scopo di facilitare il processo di realizzazione della propria strategia, convertendola in misure applicabili a livello operativo.

Si tratta pertanto di un sistema di misurazione delle prestazioni dell’impresa che, partendo dalla visione e arrivando alla declinazione del proprio business mediante un processo top-down, consente di organizzare le attività dell’organizzazione verso il raggiungimento dei propri obiettivi comuni.

Cos’è la Balanced Scorecard e qual è il suo valore aggiunto

La balanced scorecard (o scheda di valutazione bilanciata) è un sistema di misurazione ideato nel 1996 da R. Kaplan e D. Norton al fine di organizzare le attività dell’impresa identificando le metriche più utili e valutando l’efficienza dei processi aziendali.

Rispetto alle analisi classiche che venivano effettuate fino a quel momento (che utilizzavano prevalentemente gli indicatori economico finanziari), l’elemento più innovativo della scheda di valutazione bilanciata è rappresentato dalla possibilità di includere nell’analisi un maggior numero di variabili, allargando la prospettiva di osservazione e facendo così emergere strategie, obiettivi e azioni più efficaci. Ma con quali prospettive per i processi aziendali?

Le prospettive della Balanced Scorecard

Per comprendere quale sia la portata della novità apportata dalla Balanced Scorecard è certamente utile soffermarsi sulle prospettive di miglioramento su cui si basa la scheda:

  1. Finanziaria [Come ci vedono gli shareholders?]. La prospettiva misura la redditività, la solidità e la disponibilità mediante le analisi di bilancio.
  2. Commerciale [Come ci vedono i clienti?]. La prospettiva indaga la percezione dell’azienda agli occhi dei consumatori mediante questionari di soddisfazione, statistiche delle vendite di un prodotto, sondaggi online e così via.
  3. Interna [Su quali aspetti dobbiamo migliorare?]. La prospettiva cerca di analizzare in che modo ottimizzare i processi produttivi identificando i punti critici e provando a migliorarli. Tra i principali indicatori che vengono assunti qui in considerazione troviamo le tempistiche di lavorazione, le percentuali di utilizzo dei macchinari, e così via.
  4. Innovativa [Come possiamo migliorare le capacità di generare valore?]. La prospettiva cerca di comprendere in che modo le attività di formazione, ricerca e sviluppo possono condurre a un miglioramento dei risultati economici. A tal fine vengono individuati dei parametri che possono quantificare i progressi raggiunti mediante tali attività, come i risultati di vendita di un team che è stato coinvolto in uno specifico processo di apprendimento.

Il miglioramento continuo nella Balanced Scorecard

Affinché la Balanced Scorecard possa funzionare in maniera efficace è necessità che venga creata e aggiornata seguendo una logica ispirata dai principi del miglioramento continuo. Ma cosa vuol dire questo, nel concreto?

In sintesi, applicare i principi del miglioramento continuo alla balanced scorecard significa che chi progetta questo strumento dovrà non solamente seguire le sue fasi di esecuzione, quanto anche ripetere ciclicamente i propri sforzi in maniera tale che il processo della scheda di valutazione non sia esaurisca con un solo processo, ma sia un impegno costante.

In un’ideale schematizzazione, pertanto, l’utilizzo ciclico della balanced scorecard dovrà attraversare i seguenti step:

  • Identificazione dei fattori critici
  • Scelta delle metriche che possono monitorare i progressi
  • Definizione degli obiettivi
  • Quantificare le risorse a disposizione
  • Pianificazione delle attività
  • Rilevazione dei risultati conseguiti
  • Analisi dei risultati
  • Valutazione delle azioni correttive da porre in essere.

I limiti della balanced scorecard

Anche se la balanced scorecard ha importanti benefici, è pur vero che – come ogni strumento di pianificazione e analisi – anche questa scheda di valutazione incontra alcuni limiti.

Il primo e più noto è probabilmente quello di cui gli stessi Norton e Kaplan erano a conoscenza: lo strumento è infatti stato creato per le organizzazioni più grandi e strutturate, mentre nelle PMI un tool di questo tipo potrebbe risultare dispersivo o, comunque, richiedere un pronto adattamento alle specifiche caratteristiche aziendali.

Se vuoi saperne di più su questo strumento o su altri temi di rilievo nella conduzione della tua strategia, come i cruscotti aziendali o il controllo di gestione, ti invito a contattarmi a questi recapiti.

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Come ogni sistema di pianificazione e analisi, anche questo strumento deve essere coerente con la strategia e la sua applicazione. Non esiste un modello buono per tutti, va disegnato in funzione delle specifiche caratteristiche del tuo business.

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