Struttura a matrice: vantaggi e consigli per l’uso

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La struttura a matrice di un organigramma aziendale è un modello piuttosto in uso nelle organizzazioni imprenditoriali e professionali, poiché in grado di sfruttare i benefici della struttura funzionale e di quella per progetti, arrivando a creare le migliori sinergie in fase di implementazione di un nuovo business o in un contesto di ristrutturazione aziendale.

Di fatti, attraverso un corretto uso di questo modello organizzativo, è possibile condividere le conoscenze e le competenze dei dipendenti e dei collaboratori tra diverse funzioni aziendali, superando così il concetto di una più rigida struttura divisionale per abbracciare un modello di più ampio respiro. Benefici che non potranno che rendersi particolarmente apprezzabili in contesti molto competitivi, dove la differenza può essere fatta proprio dai valori aggiunti che possono sorgere nell’ambito di una migliore organizzazione interna.

Per saperne di più su come funziona la struttura a matrice, proviamo a immaginare uno dei più noti esempi di organigramma aziendale, e cerchiamo altresì di comprendere in che modo la struttura a matrice possa integrarsi all’interno di una più tradizionale piramide gerarchica aziendale.

Partiamo dunque dalle basi, condividendo come funziona l’organizzazione della struttura a matrice, per poi esaminare i pro e i contro di questo approccio.

Come funziona l’organizzazione della struttura a matrice

Per capire meglio come funziona la struttura a matrice, condividiamo subito un piccolo esempio calandoci nei panni di un dipendente che lavora in un’azienda che ha deciso di attuare questo tipo di modello.

Immaginiamo di essere un impiegato addetto all’assistenza informatica interna all’organizzazione e, dunque, di svolgere – tra le varie attività – quella della gestione delle infrastrutture di rete e dell’intervento in caso di guasti e malfunzionamenti.

Ebbene, tale profilo di impiegato, all’interno di una struttura a matrice, risponderà contemporaneamente sia al proprio responsabile di funzione, sia al responsabile del progetto nel quale dovesse essere stato coinvolto (ad esempio, quello di revisione del funzionamento del magazzino, con la necessità di predisporre nuovi workflow logistici).

Evidentemente, il fatto che il dipendente debba rispondere a due superiori non dovrà creare contrasti all’interno dell’organizzazione, e dovrà indurlo a rispondere prioritariamente a uno dei due a seconda del tipo di organizzazione adottata.

Proprio per questo motivo il buon esito dell’utilizzo di una struttura a matrice non potrà che dipendere dalla bontà della sua predisposizione e applicazione.

Inoltre, si consideri che la struttura per matrice può disciplinarsi in maniera tale che volta per volta abbiano maggiore potere il responsabile funzionale o il project manager: la scelta dipenderà – evidentemente – dalle priorità poste dai top manager.

Conviene la struttura a matrice? Vantaggi e svantaggi

Ma in fin dei conti la struttura a matrice conviene? O è preferibile ricorrere ad altri tipi di modelli organizzativi, forse più semplici?

Definita come sopra, pur in brevità, la struttura con matrice dispone di alcuni evidenti vantaggi che l’hanno fatta preferire nelle organizzazioni di dimensioni medio-grandi o, comunque, in quelle piuttosto strutturate e articolate.

Attraverso un corretto utilizzo della struttura con matrice è infatti possibile:

  1. generare relazioni più intense tra i responsabili funzionali e i project manager, stimolandoli a negoziare e individuare soluzioni efficienti
  2. condividere le competenze dei dipendenti e dei collaboratori tra diverse aree funzionali
  3. favorire la maggiore mobilità delle risorse tra diverse funzioni.

Ciò premesso, è pur vero che anche la struttura a matrice dispone di alcuni punti di attenzione che bisognerebbe non sottovalutare.

In particolare, la struttura su matrice espone l’organizzazione anche a qualche cautela nella sua implementazione, con particolare riferimento al rischio che le persone:

  1. finiscano con l’essere confuse su chi siano i loro effettivi responsabili
  2. possano andare incontro a dei conflitti con le priorità assegnate
  3. abbiano un carico di lavoro più elevato e insostenibile, considerato che finiranno con il dover assolvere sia ai compiti della propria funzione di appartenenza che a quelli, più specifici, del progetto.

Come intuibile, di rischi potenziali si tratta. E, come tali, la differenza tra il loro mantenimento in una considerazione puramente teorica e la loro diretta sperimentazione nella propria organizzazione dipenderà dalle capacità del manager di gestire questi aspetti, inducendo indicazioni chiare, condivise con una comunicazione efficace, che possa scongiurare confusioni, conflitti e ostacoli nel corretto espletamento delle attività.

La struttura a matrice è adatta anche alla tua impresa?

A questo punto, probabilmente, stai cercando di immaginare se la struttura a matrice possa o meno essere proficuamente introdotta nella tua impresa, o se invece sia meglio cercare soluzioni alternative.

Ebbene, come forse hai già intuito dalle righe che precedono, molto dipende dal modo con cui la struttura a matrice viene applicata, e da quali siano le regole e le capacità di comunicazione interna che sono utilizzate nella tua organizzazione.

Non esiste infatti una tipologia di modello organizzativo che sia necessariamente la migliore per tutte le aziende, così come non esiste un modello organizzativo che debba essere scartato a priori per il proprio business.

Se vuoi saperne di più su come puoi ottenere il meglio dalla struttura a matrice e su cosa devi fare per dare alla tua organizzazione una marcia in più, ti invito a contattarmi e a richiedermi una prima consulenza aziendale. Avrai l’occasione di parlarmi della tua organizzazione e valuteremo insieme in che modo sia possibile adattare in essa i migliori modelli, costruendo un organigramma che possa contribuire in maniera attiva al conseguimento dei risultati che hai sempre desiderato conseguire.

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Un organigramma che massimizzi la produttività deve essere coerente con la strategia e la sua applicazione. Non esiste un modello buono per tutti, ma va disegnato in funzione dello specifico business dell’azienda.

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