In Italia la maggior parte delle organizzazioni imprenditoriali sono rappresentate da PMI di dimensioni ridotte, spesso a conduzione familiare, in cui il titolare è spesso in grado di ricoprire più ruoli e in cui il passaggio generazionale avviene in maniera varia: a volte gradualmente con l’inserimento dei figli nell’organigramma, a volte repentinamente perché, accentrando presso di sé tutti i poteri e le responsabilità, il titolare non ha prestato attenzione al cambiamento nella PMI a conduzione familiare.
Proprio per questo motivo nelle prossime righe ho cercato di condividere insieme a tutti i miei lettori alcuni consigli utili per migliorare la gestione di questa diffusa forma di PMI Italia, nella speranza di rendere più coerente la tua gestione dell’azienda a conduzione familiare.
Naturalmente, se vuoi saperne di più sull’amministrazione corretta di una PMI a conduzione familiare e sulla definizione di mission e vision di tale struttura, ti invito a contattarmi per richiedere l’accesso al servizio di consulenza direzionale.
Il passaggio generazionale: meglio pensarci prima
Cominciamo proprio dal passaggio generazionale a cui mi sono riferito non troppe righe fa.
Per prima cosa, tieni a mente che il destino delle PMI a conduzione familiare può essere di due tipi:
- il titolare può decidere di passare il testimone ad una figura idonea prima che sia improvvisamente troppo tardi
- può far finta di nulla accentrando su di sé tutte le responsabilità fino all’ultimo dei suoi giorni.
Ebbene, non occorre essere grandi esperti per comprendere che giocare d’anticipo in questi casi è essenziale. Bene pertanto pianificare in ogni dettaglio il passaggio generazionale, evitando di procrastinare.
Una sostituzione graduale del titolare
Una volta che l’imprenditore ha individuato la figura alla quale conferire il proprio ruolo, è bene che la sostituzione avvenga in maniera graduale.
Sebbene infatti la figura individuata possa essere capace, motivata e ricca di spunti validi per far evolvere la PMI nel prossimo futuro, è fondamentale che l’energia e la passione siano canalizzate in maniera coerente all’interno dell’organizzazione, favorendo così un suo inserimento graduale nel business.
Scegliere i giusti consulenti
Quando si realizza il passaggio generazionale spesso ci si dimentica del fatto che non si deve necessariamente concentrare il potere e le responsabilità nelle mani di una sola persona. Anzi, è sicuramente meglio affiancare la persona del giovane imprenditore che prenderà le redini dell’organizzazione a uno o più consulenti che possano supportarlo in ogni momento, permettendogli così di prendere il timone del business in maniera più serena e più completa.
La presenza di consulenti accorti e professionali sarà fondamentale per sostenere l’imprenditore nel periodo di transizione (e non solo), permettendogli di trovare la soluzione giusta per risolvere ogni problema con la necessaria affidabilità ed efficace.
Chiarire i ruoli
Un altro aspetto del passaggio generazionale che spesso preoccupa gli imprenditori è spesso legato alla confusione che potrebbe crearsi tra dipendenti, collaboratori, fornitori e altri stakeholders. Un rischio che è peraltro molto più frequente nel caso in cui si trovino a convivere in azienda sia il vecchio che il nuovo che avanza.
Per scongiurarlo è opportuno definire chiaramente i ruoli e chi fa che cosa. In questo modo, con una definizione puntuale e trasparente degli incarichi, delle mansioni e dei ruoli, sarà possibile conferire la necessaria trasparenza al funzionamento dell’organizzazione.
Capire che è una strada a senso unico (o quasi)
L’imprenditore che avvia il passaggio generazionale è spesso colto da ripensamenti e tentennamenti. In realtà, è bene comprendere che una volta avviato il passaggio generazionale della PMI a conduzione familiare, lo stesso dovrebbe essere una strada a senso unico (tranne alcune eccezioni).
Pertanto, è bene non avere ripensamenti, né far sì che l’emotività abbia il sopravvento inducendo a compiere passi indietro…