Integrazione verticale: significato e esempi

integrazione verticale

L’integrazione verticale è un approccio strategico con il quale un’azienda estende le sue operazioni all’interno della propria catena di fornitura: un’azienda integrata verticalmente è dunque quell’azienda che riesce a portare al proprio interno delle operazioni che erano precedentemente esternalizzate, sia in termini di direzione a monte (backward), che a valle (forward), e sia che l’integrazione avvenga sviluppando internamente una linea di produzione estesa, sia acquisendola verticalmente.

Ma quali sono i livelli di integrazione verticale? Quali i vantaggi? Ci sono degli esempi utili per comprenderne gli effetti? Andiamo con ordine…

I gradi di integrazione verticale

Generalmente è possibile distinguere quattro diversi gradi di integrazione verticale:

  1. Integrazione verticale completa: permette all’azienda di ottenere tutti gli asset, le risorse e le competenze necessarie per estendersi a monte o a valle nella catena di fornitura;
  2. Integrazione quasi verticale: l’azienda partecipa al business di un fornitore sotto forma di investimenti finalizzati o quote di partecipazione azionaria, al fine di ottenerne benefici diretti;
  3. Contratti a lungo termine: è una forma diluita di integrazione verticale. Alcuni elementi dell’approvvigionamento vengono resi costanti al fine di ridurre le incongruenze nella consegna dei prodotti e mantenere i costi sotto controllo;
  4. Contratti spot: l’azienda non è integrata verticalmente, affidandosi di fatto a contratti spot per ricevere le risorse che necessita.

Quali sono i vantaggi dell’integrazione verticale

Numerosi sono i vantaggi conseguibili mediante l’integrazione verticale. Possiamo tuttavia dividerli in due grandi gruppi.

Il primo è legato ai benefici sulla catena di fornitura: con l’integrazione verticale si ottiene infatti un maggiore controllo su tutto il processo produttivo, con una circolazione delle informazioni più efficiente tra i diversi componenti della filiera, maggiore flessibilità nell’adattarsi ai cambiamenti della domanda, e miglioramento dell’elasticità dell’offerta.

Il secondo grande gruppo di benefici è legato ai costi di input: grazie all’integrazione verticale, infatti, l’azienda è in grado di ridurre i costi dei fattori di produzione entro un certo intervallo tra i costi di produzione e i prezzi di mercato.

Esempi dell’integrazione verticale

Per comprendere ancora meglio quali potrebbero essere i benefici dell’integrazione verticale può essere utile citare alcuni esempi di aziende che sono state in grado di ottenere un vantaggio competitivo attraverso l’integrazione verticale.

Un caso è quello di SpaceX, l’azienda di Elon Musk che si occupa di aerospazio. SpaceX è infatti riuscita a ridurre i costi dei suoi prodotti proprio attraverso l’integrazione verticale, poiché ha prodotto internamente la maggior parte dei suoi componenti, contenendo così i costi rispetto al suo principale concorrente, United Space Alliance, partnership congiunta tra Boeing e Lockheed Martin.

Così facendo SpaceX è riuscita a consolidare alcuni vantaggi rispetto a United, a causa della dispersione della catena di fornitura di quest’ultima, in cui i vari fornitori producevano al costo più un margine di profitto, con un conseguente prezzo di circa 460 milioni di dollari per lancio. Al contrario, il costo di SpaceX è di “soli” 90 milioni di dollari per lancio, peraltro in calo anche grazie al suo design riutilizzabile.

Naturalmente, l’integrazione verticale non deve essere l’unica via. Ci sono alcune società che per esempio hanno seguito strade un po’ diverse. Un esempio è quello offerto da McDonald’s, nota per la sua catena di approvvigionamento molto frazionata territorialmente, dovuta al suo modello commerciale di franchising. Ebbene, invece di perseguire una strategia aziendale di integrazione verticale pura, la società preferisce utilizzare un solido sistema di comunicazione tra i suoi manager e i fornitori esterni che si basa anche su una piattaforma di crowdsourcing in cui i vari fornitori possono condividere idee e migliorare i singoli processi e l’efficienza complessiva del servizio.

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