Il brainstorming è un insieme di tecniche molto utilizzate per far emergere delle nuove idee creative all’interno di un’organizzazione.
D’altronde, se ti sei sempre domandato cos’è il brainstorming, per avere una risposta puntuale è sufficiente guardare all’unione delle due parole: brain (cervello, mente) e storm (assalto, tempesta). Dunque, ci troviamo dinanzi a una tempesta di cervelli che, in ambito professionale, è utile per trovare soluzioni a problemi complessi, spesso molto innovative.
Proviamo a conoscerlo un po’ meglio!
Che cos’è il brainstorming e come funziona
Il principio alla base del brainstorming è legato alla creazione di associazioni di idee, senza alcun freno o regola prestabilita (a parte, come vedremo, quelle che sono imposte per favorire una coerente circolazione delle idee durante la sessione di brainstorming).
Pertanto, chi partecipa alla sessione di brainstorming è lasciato pienamente libero di esprimere i propri pensieri, condividere immagini e parole, suoni e concetti, partendo da un semplice spunto.
L’approccio è, quindi, quello di agire con la massima libertà: non ci sono schemi o pregiudizi, e nessuno dei partecipanti può giudicare le proposte degli altri membri della sessione. L’unica persona che può in qualche modo orientare la sessione è il moderatore, che stimolerà i partecipanti a produrre delle idee in modo creativo.
Come valutare un business con il brainstorming
Anche se – come vedremo – esistono diverse tecniche di brainstorming, tutte finalizzate a sviluppare un pensiero divergente, le fasi in cui è strutturato il brainstorming e che conducono a comprendere come valutare un business con tale sessione, sono sempre tre:
- Le regole del gioco. Nella prima fase il moderatore illustrerà la modalità di lavoro a tutti i partecipanti e la base di partenza, ovvero l’idea che dovrà poi dare il via alla sessione vera e propria.
- L’emersione del pensiero divergente. Una volta che tutti i componenti del gruppo hanno ben chiara quale sia la questione da affrontare, prende il via la fase creativa del processo. Ognuno dei partecipanti ha la libertà di formulare i suoi pensieri in relazione al tema proposto.
- La fase convergente. Nella fase finale del processo tutte le idee emerse dalla seconda fase vengono condivise e discusse, al fine di selezionare quelle migliori, in termini di vantaggi e realizzabilità. In questo ultimo step è rilevante soprattutto l’aspetto analitico, contrariamente all’aspetto innovativo e creativo tipico della seconda parte.
In ognuna delle fasi è comunque bene ricordare quali siano le regole alla base del brainstorming, ben sintetizzate dal suo stesso creatore, Alex Faickney Osborn:
- Non criticare le idee dei partecipanti alla sessione di brainstorming nella fase del pensiero divergente, poiché la valutazione avverrà solamente alla fine.
- L’istinto deve prevalere sull’analisi, considerato che spesso le idee più istintive e dirette sono quelle più creative e originali.
- Non esiste una quantità predefinita di idee da esprimere e, anzi, più idee vengono raccolte nella fase di creatività e meglio è.
- L’unione delle proprie idee e di quelle degli altri partecipanti è certamente un valore aggiunto, tanto che i pensieri altrui dovrebbero essere sempre valorizzati come indispensabili per la buona riuscita del brainstorming.
Tecniche di brainstorming
Sono numerose le tecniche di brainstorming che possono essere adottate all’interno della sessione per arrivare ai migliori risultati, ovvero a quelle idee innovative, realizzabili, che possano trasferire i vantaggi business più utili per la propria attività.
Tra le principali e più ricorrenti possiamo sicuramente citare il brainwriting, una versione grafica del brainstorming tipica degli ambiti pubblicitari e promozionali, così come il brainstorming game, una competizione in gruppo, in cui ciascun team ha il compito di proporre le proprie idee come vincenti rispetto a quelle degli altri gruppi. Il valore aggiunto di tale tecnica sarà evidentemente quella di poggiare il proprio meccanismo d’azione e di coinvolgimento su qualcosa con cui tutti abbiamo dimestichezza (il gioco) per creare i necessari stimoli all’ottenimento dei migliori risultati del brainstorming.
Tra le altre tecniche di brainstorming di maggiore tendenza ricordo anche la negative brainstorming, che poggiandosi sulla comune tendenza umana a vedere sempre il lato più negativo delle cose, alimenta lo spirito critico per individuare le ragioni per cui una determinata idea non funzionerà.
Come intuibile, non esiste necessariamente una tecnica che sia migliore di tutte le altre, per qualsiasi organizzazione. Ciascuna tecnica potrà essere infatti declinata in maniera specifica all’interno dell’azienda, e spetterà al creatore e al moderatore del brainstorming valutare il da farsi.
Se vuoi saperne di più su come una sessione di brainstorming potrebbe dare i migliori risultati per la risoluzione dei problemi della tua azienda, contattami: condividerò con te come moderare al meglio una sessione e quali tecniche di brainstorming ti conviene utilizzare!