Comunicazione aggressiva in azienda: caratteristiche e alternative

Quando si parla di stili comunicativi, la comunicazione aggressiva è uno dei tre principali approcci che vengono didatticamente citati, unitamente alla comunicazione passiva e a quella assertiva.

Ciascuno di tali stili comunicativi – intesi come l’insieme dei comportamenti posti in essere durante una qualunque comunicazione interpersonale – ha delle caratteristiche ben definite e, come tali, meritano di essere approfonditi.

Occupiamoci oggi della comunicazione aggressiva.

Comunicazione aggressiva: definizione e caratteristiche

Lo stile di comunicazione aggressiva è un insieme di atteggiamenti che, come suggerisce il suo stesso nome, spesso conducono a una comunicazione conflittuale tra le parti impegnate nella relazione.

È generalmente questo l’approccio che viene assunto da persone molto determinate che non hanno alcuno scrupolo nel raggiungimento dei propri obiettivi, anche se questo significa danneggiare le altre parti.

Fatta salva questa premessa, è evidente che chi sceglie di adottare uno stile di comunicazione aggressivo lo deve fare con la consapevolezza che la relazione con l’altra parte rischia di sfociare ogni volta in un conflitto interpersonale, con ciò che ne deriva in termini di conseguenze sul futuro del rapporto.

Chi adotta una comunicazione aggressiva è pertanto un manager o un imprenditore che mette in pericolo la sostenibilità delle buone relazioni in organizzazione, finendo – a causa del suo egocentrismo e della sua spiccata tendenza alla disputa violenta – a rimanere isolato.

Atteggiamenti tipici di una persona che adotta uno stile di comunicazione aggressivo sono, a titolo di esempio, la tendenza a:

• prevaricare e manipolare
• scegliere al posto degli altri
• non dare peso alle idee altrui
• non riconoscere i meriti dei collaboratori
• interrompere continuamente il discorso degli interlocutori.

Comunicazione aggressiva, passiva e assertiva

Come anticipavo in apertura di questo approfondimento, quando si tratta di comunicazione aggressiva, ci si riferisce a uno dei tre principali stili di comunicazione. Ma che cosa distingue la comunicazione aggressiva dagli stili passivi e assertivi?

Proviamo a sintetizzarlo.

La comunicazione passiva è lo stile che contraddistingue le persone i cui comportamenti sono spesso finalizzati a inibire le proprie emozioni: la causa di queste inibizioni può essere varia ma, di norma, è legata alla timidezza, all’ansia, al sentirsi a disagio.

Ecco dunque che le persone che hanno uno stile di comunicazione passivo tendono a sentirsi oppresse e intimorite dagli altri, con un basso livello di autostima, difficilmente in grado di soddisfare i propri bisogni relazionali.

La comunicazione assertiva tende invece a caratterizzare quelle persone che tendono a basare il proprio stile comunicativo sulla trasparenza nell’esprimere bisogni e pensieri. Si tratta di persone che non provano imbarazzo a comunicare le proprie emozioni, facendolo in una maniera che è ritenuta socialmente adeguata.

Le persone che sono caratterizzate da uno stile comunicativo assertivo agiscono dunque per raggiungere i propri obiettivi rispettando gli altri, e difficilmente vivranno condizioni di ansia, di disagio o di imbarazzo. Si tratta di persone che mantengono una buona autostima e che, con queste credenziali, riescono a condurre degli efficaci rapporti interpersonali.

Di norma, le persone che sono caratterizzate da uno stile di comunicazione assertivo riescono a vivere le relazioni in maniera disponibile e aperta, rispettando il pensiero e le idee altrui anche se non le si condivide. Sono persone dalla buona capacità di ascolto, oneste con sé stesse e con gli altri.

Fin qui, una breve panoramica con cui abbiamo analizzato i principali stili comunicativi. Per saperne di più, ti consiglio di contattarmi a questi recapiti: valuteremo insieme quali sono gli stili di comunicazione che prevalgono all’interno della tua organizzazione e come puoi orientarli in modo ancora più efficace!