Fallimento azienda: procedura e consulenza dedicata

fallimento azienda

Quando si parla di futuro del proprio business imprenditoriale, ci sono due parole che, su tutte, sono in grado di costituire un vero spauracchio: fallimento azienda.

Effettivamente, il fallimento aziendale è una delle evoluzioni delle attività organizzative più temuto, considerato che rappresenta quasi sempre la fine delle proprie ambizioni imprenditoriali e, soprattutto in Italia, è di frequente una macchia perenne sulla propria fedina di manager.

Ma in che cosa consiste la procedura fallimentare azienda? Perché è importante ricorrere tempestivamente a un servizio di consulenza aziendale per le procedure di fallimento e per l’individuazione delle soluzioni alternative, come il piano di ristrutturazione aziendale?

Fallimento azienda: le fasi dall’apertura dell’istanza al pagamento dei creditori

Per comprendere in maniera più puntuale che cosa accada all’imprenditore che si avvia verso il fallimento, di seguito ho riassunto alcuni dei principali step attraverso cui si snoda l’intera procedura.

L’istanza di fallimento

Il passo che fornisce il via al procedimento è l’istanza di fallimento, con ricorso depositato al Tribunale. A presentare istanza di fallimento non sono solamente i debitori, quanto anche il creditore. In alcuni casi, può essere lo stesso Pubblico ministero ad avviare la procedura.

Istruttoria

Una volta che il ricorso è depositato in Tribunale, prende il via l’istruttoria: il Tribunale dovrà dunque verificare che sussistano presupposti oggettivi e soggettivi del fallimento. In caso di verifica positiva e di accertamento di tutti i requisiti previsti dal quadro normativo in vigore, si procederà con lo step successivo.

Sentenza di fallimento

Il Tribunale che accerta la sussistenza di tutti i presupposti necessari, può dichiarare fallimento mediante sentenza, fornendo altresì l’impulso per una serie di attività operative che permetteranno di arrivare all’obiettivo finale: il soddisfacimento dei creditori.

Conservazione del patrimonio

Nelle fasi operative del fallimento la parte iniziale è rappresentata dalla conservazione del patrimonio da parte del curatore fallimentare, che si occuperà anche della sua amministrazione. Come prima cosa, il curatore apporrà i sigilli ai beni dell’impresa e redigerà un inventario degli stessi. Si occuperà poi della loro amministrazione ordinaria: in caso di operazioni di straordinaria amministrazione dovrà ottenere un’autorizzazione da parte dei creditori per poter agire in tal senso.

Accertamento del passivo

Si arriva poi alla fase di accertamento del passivo, in cui il curatore ha il compito di individuare tutti i creditori dell’impresa. Dopo la creazione degli elenchi dei creditori, il curatore elabora un progetto di stato passivo in cui indica quali sono i creditori ammessi e a quanto ammonta il loro credito, se vi sono diritti di prelazione, chi sono i creditori non ammessi e chi è stato ammesso solo con riserva.

Il progetto è poi depositato presso la cancelleria del Tribunale. Il giudice delegato effettuerà l’esame dello stato passivo, analizzerà le domande e prenderà le decisioni a riguardo. Seguirà la formazione dello stato passivo, che viene reso esecutivo mediante un decreto. Solamente a questo punto il curatore può comunicare a tutti gli interessati l’esito delle domande e il deposito dello stato passivo.

Liquidazione e riparto dell’attivo

Si giunge infine alla fase di liquidazione dell’attivo, durante la quale i beni dell’impresa vengono trasformati in denaro, utilizzato per pagare i creditori, mediante il riparto. Vengono prima pagate le spese e i debiti contratti per l’amministrazione del fallimento e per la continuazione dell’esercizio dell’impresa. Successivamente vengono pagati i creditori privilegiati. Infine, vengono pagati i creditori chirografari.

Gestione del fallimento aziendale con un consulente dedicato

Il fallimento aziendale è una realtà che molte imprese affrontano nel corso della loro esistenza. Un evento che non solo ha un impatto significativo sull’azienda stessa, ma anche sui suoi dipendenti, fornitori, clienti e sull’economia in generale. Pertanto, gestire e prevenire il fallimento aziendale è di cruciale importanza per garantire la stabilità e la crescita economica.

La gestione del fallimento aziendale richiede una comprensione approfondita delle dinamiche finanziarie, legali e operative di un’impresa. È qui che entra in gioco il ruolo fondamentale di un consulente esperto. Un professionista qualificato può fornire una prospettiva obiettiva e imparziale sulla situazione dell’azienda, identificando le aree critiche e proponendo soluzioni mirate.

La prevenzione del fallimento è altrettanto importante quanto la sua gestione. Un consulente esperto può aiutare l’azienda a identificare i segnali premonitori di una potenziale crisi finanziaria. Questi possono includere un calo costante delle vendite, una diminuzione della liquidità, un aumento dell’indebitamento o una perdita di quote di mercato. Riconoscendo questi segnali in anticipo, l’azienda può implementare strategie correttive prima che la situazione diventi irrecuperabile.

Inoltre, un consulente esperto può assistere l’azienda nell’implementazione di sistemi di controllo finanziario efficaci, nella ristrutturazione del debito, nell’ottimizzazione dei processi operativi e nella formulazione di strategie di crescita sostenibile. Misure che non solo aiutano a prevenire il fallimento, ma possono anche migliorare la performance complessiva dell’azienda.

In caso di fallimento inevitabile, un consulente esperto può guidare l’azienda attraverso il processo di liquidazione o ristrutturazione, assicurando che vengano rispettati tutti gli obblighi legali e che si massimizzi il valore residuo per tutte le parti interessate.

Insomma, come abbiamo visto ci troviamo dinanzi a una serie di procedure finalizzate a porre fine alla propria attività di impresa: se vuoi sapere come evitarle e come puoi trovare subito con i creditori delle soluzioni alternative che non pregiudicano la sostenibilità del tuo business, contattami!

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