Il risk management (o gestione del rischio) è un insieme di processi che hanno come obiettivo quello di gestire in modo efficace e integrato i rischi che possono riguardare l’intera organizzazione e ogni attività al suo interno.
Un processo di risk management è pertanto costituito da una serie di attività sistematiche che puntano a identificare, valutare, misurare e trattare il rischio, al fine che non sia più in grado di influenzare in modo inatteso le attività redditizie del proprio business.
Ma cos’è il risk management nella pratica? E in che modo il risk management può essere un elemento chiave per la propria strategia vincente?
Cos’è il risk management e a cosa serve
Come ho avuto modo di anticipare in apertura di questo approfondimento, il risk management è un insieme di processi finalizzati all’efficace gestione del rischio. Traendo spunto dalla definizione di cui all’UNI 11230:2007 “Gestione del Rischio”, il risk management è l’insieme di attività, metodologie e risorse coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione con riferimento ai rischi.
La funzione principale del risk management è quella di aumentare il valore di un’azienda mediante l’incremento del livello di protezione delle sue attività e dei suoi processi, garantendo pertanto i propri stakeholder sulle concrete possibilità che gli imprevisti non saranno in grado di turbare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Disporre di un piano coerente e strutturato di gestione del rischio è pertanto sia un ottimo biglietto da visita sia un tassello essenziale per garantire che le proprie attività si svolgeranno all’interno di un processo pianificato e organizzato.
Dunque, il risk management serve a:
- Proteggere il patrimonio aziendale dai rischi
- Migliorare le possibilità di raggiungere gli obiettivi
- Sviluppare una positiva immagine aziendale
- Accrescere le competenze dell’organizzazione
- Incrementare l’efficienza operativa
- Effettuare una più efficiente allocazione delle risorse in azienda.
Quando si fa il piano di risk management?
Il piano di risk management è un processo continuo, che non si esaurisce con la programmazione iniziale, ma deve essere continuamente soggetto a monitoraggio, analisi, valutazione e revisione.
È dunque un intervento continuo nella propria organizzazione, svolto a più livelli, tale da influenzare positivamente la cultura dell’azienda mediante una serie di attività che coinvolgeranno sia i dirigenti che i responsabili intermedi, oltre che collaboratori e dipendenti a cui sarà richiesto il rispetto delle linee guida operative, finalizzate soprattutto alla prevenzione dei rischi.
Proprio per questi motivi il miglior momento per iniziare a occuparsi del risk management è… il prima possibile: un approccio globale e ordinato alla gestione del rischio permette infatti all’azienda di valutare correttamente l’impatto delle diverse tipologie di rischio sui propri processi e sulle proprie attività.
Come si fa un piano di risk management
Il piano di risk management deve essere declinato sulla base delle caratteristiche della singola organizzazione di riferimento. Tuttavia, per arrivare allo scopo, ci sono alcune fasi ricorrenti che troverai anche nella tua impresa:
- Analisi delle risorse finanziarie a disposizione della propria azienda e dei rischi che l’organizzazione corre durante ogni suo processo/attività
- Valutazione dei rischi in modo specifico, con particolare riferimento alla frequenza e alla gravità della loro manifestazione (es. quantificazione dei danni patrimoniali e di immagine)
- Controllo del rischio in un’ottica preventiva
- Scelta tra l’assunzione in proprio dei rischi o il loro trasferimento a terzi (es. compagnie di assicurazione)
- Monitoraggio del piano di risk management e eventuale revisione.
Proviamo a condividere insieme alcuni spunti sulle attività più importanti.
L’identificazione dei rischi
L’identificazione dei rischi è il primo passo per creare un piano di gestione del rischio efficace. A tal fine, all’imprenditore è richiesto di esaminare la propria organizzazione nel suo complesso e valutare tutti i potenziali pericoli che potrebbero insorgere nella conduzione delle attività presenti e future.
A livello interno, per esempio, è utile considerare cosa potrebbe andare storto nei processi organizzativi: si pensi ai guasti alle apparecchiature, alle violazioni dei dati, agli errori umani o alla mancanza di formazione. livello esterno, è invece fondamentale pensare alle sfide a livello macro che potrebbero colpire il tuo business, come i cambiamenti delle normative di settore, le catastrofi naturali o la recessione economica.
È in questa fase che può essere funzionale un’analisi SWOT, che possa permetterti di identificare le aree in cui si è vulnerabili ai rischi e sviluppare strategie per affrontarli in modo proattivo. Un altro modo per identificare puntualmente i rischi è quello di effettuare valutazioni periodiche degli s tessi durante le varie fasi dello sviluppo del progetto o del processo di pianificazione aziendale.
La valutazione dei rischi
Anche la valutazione dei rischi è una parte fondamentale del piano di risk management: è in questo ambito che si determina la probabilità che un rischio si verifichi e si stima l’impatto potenziale che potrebbe avere sull’azienda.
Dunque, dopo aver identificato tutti i possibili rischi che potrebbero influire sull’azienda, si dovrà valutare la probabilità di accadimento analizzando i dati storici e le stime prospettiche, soffermandosi sulla gravità e sulla frequenza di ciascun rischio per determinare come predisporre le giuste contromisure.
Occorre quindi sviluppare dei piani specifici per ogni scenario di rischio prioritario, assumendo tutte le decisioni correlate che potrebbero essere più necessarie, come il trasferimento della responsabilità di alcuni compiti o decisioni, l’implementazione di nuove procedure, la formazione dei dipendenti sulle risposte appropriate da assumere o l’acquisto di polizze assicurative che possano contribuire a mitigare i danni derivanti da eventi imprevisti.
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