Quasi tutti siamo in grado di riconoscere i primi sintomi burnout. Le cose sono molto più difficili, però, quando siamo chiamati a individuare i sintomi del burnout dei nostri collaboratori e, soprattutto, siamo chiamati a intervenire per prevenire questa situazione. Ma che cos’è il burnout? E come riconoscerlo in chi ti sta vicino all’interno della tua organizzazione?
Cos’è il burnout
La prima cosa che voglio chiarire è che il burnout è definito come un esaurimento fisico o mentale che deriva dallo stress cronico sul posto di lavoro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto ufficialmente il burnout sul posto di lavoro come una condizione medica, con gravi ripercussioni personali e su tutta l’organizzazione.
Proprio per questo motivo è fondamentale non lasciare che il burnout travolga il proprio posto di lavoro, finendo con il danneggiare il benessere e la produttività di tutto il team.
I sintomi burnout: come riconoscerli
Per aiutarti a riconoscere prontamente i sintomi del burnout in azienda, ecco alcuni segnali d’allarme su cui soffermarsi.
Diminuzione della produttività
La diminuzione della produttività è certamente uno dei segnali più evidenti di burnout: può essere evidenziato dal fatto che un membro del team non completa il proprio lavoro in tempo o mostra una diminuzione del numero di progetti portati a termine.
Alcuni manager possono scambiare la diminuzione della produttività per il semplice rilassamento di un dipendente. Tuttavia, quando alla produttività ridotta si uniscono gli segnali di burnout di cui sotto, è il momento di intervenire.
Disimpegno del dipendente
Se un membro del proprio team inizia a disimpegnarsi in modo evidente dal lavoro e dai propri collaboratori, siamo dinanzi a un tipico sintomo di burnout. Il membro dell’organizzazione potrebbe ad esempio essere emotivamente spento a causa dello stress e del sovraccarico di lavoro: di contro, il coinvolgimento dei dipendenti è una componente cruciale della produttività e della positiva esperienza in azienda.
Per esempio, se si nota che un collaboratore prende un numero eccessivo di giorni di ferie o di malattia in un periodo di tempo ridotto, potresti considerarlo un segno di burnout.
Isolamento
Se si ha a che fare con dipendenti che lavorano da casa, può essere difficile notare e affrontare il problema dell’isolamento. Per i dipendenti che invece lavorano in ufficio, l’isolamento è sicuramente più facile da individuare.
In ogni caso, se noti che un collaboratore è isolato dal suo team, siamo certamente dinanzi a un altro segno che potrebbe soffrire di burnout. I dipendenti isolati spesso non rispondono ai messaggi e non sono disposti a partecipare alle riunioni e agli incontri aziendali.
Atteggiamento negativo
Altro elemento che potrebbe suggerire la comparsa di un burnout in un membro del tuo team è il suo atteggiamento sempre più negativo nei confronti del carico di lavoro e dello stress.
Naturalmente, tutti hanno una giornata storta ogni tanto: se tuttavia l’atteggiamento negativo è ricorrente, allora diviene motivo di preoccupazione.
Ma quali sono le cause di questi segnali di burnout dei dipendenti?
Se i membri del tuo team sono ad alto rischio di burnout, dovresti essere ancora più attento a individuare ogni possibile segnale. Ricorda che ci sono alcuni fattori di rischio che possono avvicinare le persone più predisposte al burnout, come la presenza di carichi di lavoro pesanti e orari di lavoro prolungati, problemi di equilibrio tra lavoro e vita privata , lavoro in settori a maggiore tensione come quello sanitario o delle forze dell’ordine, mancanza di controllo sul proprio lavoro.
Ricorda dunque che le condizioni di lavoro possono essere decisive per favorire il burnout dei dipendenti e dei collaboratori e che la leadership aziendale può spesso creare inavvertitamente queste condizioni.
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