L’apprendimento autoregolato è un buon metodo per sviluppare l’autoefficacia e, dunque, la percezione che ogni persona ha sulle proprie capacità di organizzazione e di raggiungimento degli obiettivi.
Questo concetto può peraltro essere facilmente adattato in ambito organizzativo, dove l’orientamento all’apprendimento autoregolato potrebbe determinare importanti benefici.
Cerchiamo di comprendere insieme di che cosa si tratta, quale sia la sua importanza e come ottenere i migliori benefici nel proprio business.
Cos’è l’apprendimento autoregolato: una definizione
L’apprendimento autoregolato è una particolare tipologia di apprendimento guidata dalla metacognizione, ovvero dal pensare al proprio pensiero, e dall’azione strategica, che conduce a pianificare, monitorare e valutare i propri progressi sulla base di specifici standard e della motivazione ad apprendere. Ma come si traduce tutto questo in ambito business?
È abbastanza semplice: l’evidenza ci insegna che gli imprenditori e i manager che seguono un apprendimento autoregolato riescono a controllare e regolare il proprio comportamento per raggiungere gli obiettivi di miglioramento personale e di espansione delle competenze in modo efficiente. Si tratta di professionalità che riconoscono i propri punti di forza e di debolezza professionali, e che dispongono di un repertorio di strategie che possono applicare per affrontare le sfide che la gestione della propria impresa pone, giorno dopo giorno.
Insomma, gli imprenditori e i manager che sono dotati di apprendimento autoregolato riescono a risolvere problemi complessi e riescono ad arrivare a un livello di comprensione più profonda delle loro conoscenze.
L’importanza dell’apprendimento autoregolato in azienda
Anche se a questo punto dovrebbe essere in parte già chiaro, potrebbe essere utile effettuare un piccolo passo in avanti per comprendere in che modo le abilità di autoapprendimento possano costituire uno strumento così importante, anche se – spesso – non sono sufficientemente presenti e sviluppate in azienda.
Per comprendere quale potrebbe essere il valore aggiunto dell’apprendimento autoregolato in azienda, si può dunque condividere come nel coordinamento dell’apprendimento gli imprenditori affrontino tre fasi:
- pianificazione: vengono stabiliti obiettivi e standard che bisogna raggiungere in una determinata attività. È la fase in cui si percepisce la necessità sull’ambiente di lavoro;
- prestazione: è una dichiarazione di impegno nel percorso di apprendimento, con monitoraggio dei progressi effettuati e con il confronto degli stessi con i benchmark che sono stati stabiliti durante la precedente fase di pianificazione;
- riflessione: è la fase in cui gli imprenditori e i manager riflettono e valutano l’esperienza di apprendimento autoregolato appena attraversata. Ci si sofferma dunque sui feedback e su come migliorare ulteriormente il proprio contributo per il futuro.
Dall’autoapprendimento all’automonitoraggio
Proprio questo ultimo punto mi permette di aggiungere un ulteriore tassello a questa breve guida: il processo di automonitoraggio richiede un’attenta interpretazione dei feedback che si sono ricevuti dall’ambiente, siano essi di tipo positivo o di tipo negativo. È solamente in questo modo che la motivazione all’apprendimento da parte del manager può mantenersi sufficientemente stabile ed elevata.
Naturalmente, il ciclo di attività sopra descritto non si esaurisce qui. L’apprendimento autoregolato è infatti una serie di fasi che devono essere costantemente riproposte: solamente in questo modo il manager riuscirà a consolidare i migliori risultati per sé e per l’intera propria organizzazione.
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