Nei processi di acquisizione di risorse umane, il termine onboarding aziendale è sempre più diffuso, indicando un processo con cui i neoassunti sono inseriti all’interno di una nuova realtà lavorativa, comprendendo l’insieme delle attività che permettono alle nuove risorse di completare il processo di recruitment e di conoscere la realtà aziendale nella quale lavoreranno.
L’onboarding aziendale è un vero e proprio momento della verità: dalla durata variabile e dalle caratteristiche personalizzate a seconda del tipo di organizzazione in cui avverrà, cerchiamo di condividere insieme alcuni dei suoi tratti caratteristici più importanti.
Cos’è l’onboarding azienda
Come in parte già anticipato, l’onboarding aziendale è un processo che consente di introdurre la nuova risorsa umana all’interno della propria organizzazione. Una modalità di inserimento che non deve essere diffuso con il più semplice orientamento, e che è invece un processo più complesso e organico dalla durata generalmente più estesa.
Come purtroppo mi capita spesso di verificare con mano, l’onboarding aziendale è un processo tanto importante quanto sottovalutato o disatteso. Eppure, quando è ben fatto, può gettare le basi per un successo a lungo termine per dipendente e datore di lavoro, contribuendo a migliorare in maniera decisiva la produttività della risorsa umana e conducendolo in un percorso che gli consentirà di ottenere risultati sempre migliori.
Come fare onboarding aziendale
Chiarita quale sia l’importanza dell’onboarding aziendale, è fondamentale ora chiarire quali siano le modalità con cui può essere approntato correttamente all’interno della propria organizzazione.
In tutto ciò, non esiste un processo standard: le caratteristiche e la durata dell’onboarding aziendale dipendono infatti sia dalla tipologia dell’azienda che dalla sua organizzazione e dal settore in cui opera.
In ogni caso, possiamo distinguere quattro distinte fasi:
Fase dell’onboarding | Significato |
Preparatoria | Predisposizione della documentazione e dei processi necessari per accogliere il neoassunto |
Accoglienza | Accoglienza del neoassunto secondo modalità personalizzate che tengano in considerazione ruolo, esperienza, cultura aziendale e altre caratteristiche |
Socializzazione | Creazione di momenti e eventi utili per agevolare la socializzazione del neoassunto con i suoi nuovi colleghi |
Proposizione | Il percorso lavorativo del neoassunto è oggetto di frequente monitoraggio da parte dei responsabili HR, che potranno intervenire nel caso in cui il processo si svolga in modo difforme dalle attese. |
Esempi di onboarding aziendale efficace
Considerato non vi è un processo univoco di onboarding aziendale, ho cercato di riassumere alcuni esempi e consigli per un onboarding efficace.
Puoi prendere spunto da questi elementi per personalizzare il processo di onboarding aziendale del tuo nuovo assunto e, se preferisci, approfondire con me per una valutazione più professionale.
Le formalità burocratiche
Le formalità burocratiche potrebbero essere uno dei primi scogli che il dipendente incontrerà nella tua azienda. Preoccupati di far sì che siano adempiute correttamente prima che la risorsa entri in ufficio, in maniera tal che non vi siano ostacoli che potrebbero rovinare le prime fasi conoscitive: credenziali di accesso e badge sono, ad esempio, i primi elementi con cui la risorsa potrebbe prendere confidenza.
Il tour degli uffici
È un must di ogni inserimento in azienda: all’arrivo della nuova risorsa è sempre bene accertarsi di condurla all’interno dei diversi uffici, sale e postazioni, affinché possa trovare il giusto orientamento nella struttura dell’organizzazione.
L’assegnazione di un tutor
L’assegnazione di un tutor o di un mentor è un fattore spesso decisivo per la buona riuscita di un onboarding aziendale: la figura, interna all’ufficio, accompagnerà il nuovo dipendente nei primi passi, risolvendo i problemi più comuni.
Se vuoi saperne di più su come fare onboarding aziendale in modo efficace nella tua organizzazione, puoi contattarmi qua!