Whistleblowing: significato per la tua azienda nel settore privato

whistleblowing

Negli ultimi anni il whistleblowing ha assunto un crescente rilievo all’interno delle imprese del settore privato, divenendo un meccanismo molto utile per incrementare il livello di efficienza all’interno delle organizzazioni e stimolando i dipendenti a segnalare comportamenti scorretti o illegali che si tengono all’interno del proprio ambiente lavorativo.

Per questo motivo oggi ho voluto fare il punto sul whistleblowing, sul suo significato e su come implementarlo con successo anche nella tua azienda.

Cos’è il whistleblowing: definiamo il termine

Iniziamo con il definire il whistleblowing, una procedura che può essere tradotta letteralmente come soffiare il fischietto. Il riferimento può effettivamente essere legato al fischio dell’arbitro che segnala un fallo, o magari quello di un poliziotto che cerca di dare un allarme. In ogni caso, il fischio è legato alla necessità di interrompere un’azione scorretta, richiamando l’attenzione su quella particolare condotta.

In azienda, dunque, il whistleblowing permette ai dipendenti di segnalare spontaneamente un comportamento illecito o irregolare, costituendo così un atto di integrità che ha un impatto decisivo sull’etica e sulla legalità di tutta l’organizzazione.

Perché il whistleblowing è importante: i vantaggi per la tua azienda

Il whistleblowing è un processo molto importante per l’azienda poiché è in grado di prevenire frodi e violazioni della policy che potrebbero avere un impatto significativo sull’organizzazione in termini economici e etici.

Ecco perché, nel corso degli anni, sempre più aziende hanno scelto il whistleblowing tra gli strumenti utili per identificare e correggere sul nascere delle condotte irregolari e scorrette che nel lungo termine avrebbero potuto comportare danni di diversa natura alle imprese.

Condividere con i dipendenti e con i collaboratori l’esistenza di questo strumento può divenire pratica preziosa per stimolare il perfezionamento di una cultura aziendale che sia fondata sul senso di responsabilità e di rispetto dei principi etici e normativi.

Il quadro normativo del whistleblowing in Italia e in Europa

L’evoluzione normativa sul whistleblowing rappresenta un elemento fondamentale per comprendere l’importanza che questo strumento ha assunto nel contesto aziendale contemporaneo. In Italia, il percorso legislativo ha visto una prima regolamentazione con la Legge 190/2012 (legge anticorruzione), inizialmente applicabile solo al settore pubblico. Successivamente, con la Legge 179/2017, la tutela è stata estesa anche al settore privato, obbligando le aziende dotate di modelli organizzativi 231 a implementare canali di segnalazione che garantiscano la riservatezza dell’identità del segnalante.

A livello europeo, la Direttiva UE 2019/1937 ha segnato un passaggio decisivo, imponendo a tutti gli Stati membri di adottare norme comuni per la protezione dei whistleblower. La direttiva, recepita in Italia nel 2023, ha ampliato notevolmente l’ambito di applicazione, estendendo l’obbligo di implementare sistemi di segnalazione a tutte le aziende con più di 50 dipendenti e rafforzando le tutele per chi denuncia illeciti. Le sanzioni previste per le organizzazioni che non si adeguano sono considerevoli, con multe che possono raggiungere cifre significative, evidenziando come il legislatore europeo abbia voluto dare un segnale forte sull’importanza di questi meccanismi di controllo interno.

Il nuovo quadro normativo non rappresenta solo un obbligo formale, ma un’opportunità concreta per le aziende di migliorare la propria governance e prevenire comportamenti dannosi che potrebbero compromettere la reputazione e la solidità dell’organizzazione.

Quali sono gli ostacoli dell’implementazione del whistleblowing

Implementare un sistema di whistleblowing efficace richiede molto più che la semplice predisposizione di strumenti tecnici o l’adempimento di obblighi normativi. La vera sfida risiede nel superare le barriere psicologiche e culturali che spesso inibiscono le segnalazioni. Il timore di ritorsioni, la paura di essere etichettati come “spie” o “traditori”, il senso di lealtà mal interpretato verso i colleghi o l’azienda rappresentano ostacoli significativi che possono compromettere l’efficacia del sistema.

Un aspetto particolarmente critico riguarda la percezione del whistleblowing all’interno della cultura aziendale. In contesti dove la comunicazione è limitata e vige una cultura della segretezza, i dipendenti saranno naturalmente restii a segnalare comportamenti scorretti. Al contrario, in organizzazioni che promuovono la trasparenza e valorizzano l’integrità come asset strategico, il whistleblowing viene percepito come un contributo positivo al benessere collettivo.

È quindi essenziale che i vertici aziendali investano nella costruzione di una cultura organizzativa che non solo tolleri, ma incoraggi attivamente le segnalazioni etiche. Il processo passa attraverso una comunicazione chiara dei valori aziendali, una formazione continua che sensibilizzi tutti i livelli gerarchici sull’importanza dell’integrità e, soprattutto, attraverso l’esempio concreto del management. Quando i dipendenti percepiscono che le loro preoccupazioni vengono prese sul serio e che le segnalazioni portano a cambiamenti positivi, il meccanismo del whistleblowing diventa un potente strumento di miglioramento continuo e di rafforzamento dell’identità etica dell’organizzazione.

Come implementare il whistleblowing in azienda

Tutto ciò rammentato, per fare in modo che il whistleblowing rappresenti uno strumento realmente importante per l’azienda, è essenziale che l’organizzazione sappia integrarlo e implementarlo in modo corretto all’interno della policy aziendali. Ma come fare?

Il primo passo è certamente quello dei definire i diritti e le responsabilità di ogni lavoratore, condividendo tale documento con ogni risorsa umana interessata, in maniera tale che possa essere chiaro che cosa ci si aspetta da ciascun dipendente o collaboratore.

Quindi, è bene predisporre delle procedure chiare, trasparenti e anonime che possano permettere ai dipendenti di avanzare delle eventuali segnalazioni di illeciti e di irregolarità con la giusta serenità e praticità.

Una volta ricevuta la segnalazione, il personale incaricato dal management dovrà attivarsi per la gestione, seguendo una pratica delineata all’interno della policy aziendale. Naturalmente, affinché il whistleblowing possa operare al meglio nel tempo, diviene fondamentale tutelare il segnalatore in modo tale che possa essere protetto da ogni eventuale conseguenza, generalmente mediante la rassicurazione della garanzia dell’anonimato.

Con queste caratteristiche, lo strumento del whistleblowing è in fase di integrazione nelle policy di tantissime imprese, in cui i dipendenti sono destinatari di precise linee guida che consentono loro di avvalersi di uno strumento formale e riservato per segnalare comportamenti che ritengono non congrui con le caratteristiche, le regole e le finalità dell’organizzazione.

Se vuoi saperne di più sul whistleblowing e vuoi capire in che modo possa essere facilmente applicato anche all’interno della tua impresa, ti consiglio di contattarmi a questi recapiti e domandare un primo appuntamento: sarà la giusta occasione per permetterti di condividere con te che cosa posso fare per contribuire a migliorare il livello di efficienza della tua azienda e come il whistleblowing possa essere uno strumento davvero fondamentale per il successo della tua attività professionale o imprenditoriale, in qualsiasi settore.

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