L’analisi costi benefici di un progetto è una valutazione effettuata nelle fasi preliminari, che precedono l’avvio dello stesso progetto, al fine di verificare la convenienza e l’opportunità di procedere o meno negli step successivi.
La valutazione può essere comunque effettuata in ogni momento, anche successivo al lancio progettuale: un’analisi costi e benefici successiva può infatti essere utile per confermare le osservazioni iniziali o, in caso di presenza di scostamenti significativi, procedere con l’individuazione e l’applicazione delle necessarie misure correttive.
In altri termini, l’analisi costi benefici può essere effettuata:
- Ex ante, per valutare l’opportunità di implementare o meno il progetto, individuando se quella specifica destinazione dei propri investimenti sia preferibile rispetto a soluzioni alternative;
- Ex post, per valutare i processi decisionali che hanno condotto alla scelta e intraprendere i correttivi al risultato negativo eventualmente maturato.
Insomma, fin da queste poche premesse dovrebbe essere chiaro come l’analisi costi e benefici sia un processo molto importante per il business case, determinando quelle valutazioni che il management potrà poi utilizzare per assegnare una priorità di realizzazione nel suo portafoglio di progetti.
Come si fa l’analisi costi benefici?
L’analisi costi benefici di un progetto deve innanzitutto assumere in considerazione tutti i possibili costi legati allo stesso, sia ricorrenti che non ricorrenti. Oltre a ciò, bisognerà anche considerare i costi potenziali di una mancata adozione del progetto, i costi potenziali del fallimento dello stesso e i c.d. costi – opportunità, ovvero i potenziali benefici che si sarebbero ricavati scegliendo un progetto diverso.
Sebbene non esista un percorso predeterminato, una buona analisi costi e benefici potrebbe essere strutturata in questo modo:
- Individuazione dei costi e dei benefici legati al progetto, facendo attenzione anche a quelli impliciti e a quelli opportunità;
- Assegnazione del valore monetario ai costi, compilando in maniera attendibile tutti i campi precedentemente individuati sui costi diretti e indiretti, impliciti ed espliciti, ricorrenti e non ricorrenti;
- Assegnazione del valore monetario ai benefici, similmente a quanto già visto per i costi. Di norma è più difficile individuare con precisione i ricavi rispetto ai costi, soprattutto per quanto concerne i nuovi prodotti. Inoltre, anche quando è più ragionevole valutare i vantaggi finanziari previsti, potrebbe non essere altrettanto intuitivo calcolare i vantaggi intangibili che, comunque, dovranno per quanto possibile essere considerati all’interno del progetto;
- Confronto dei costi con i benefici, quale ultimo passo dell’analisi con l’obiettivo di comprendere quale dei due valori sia maggiore.
In questa fase è poi importante effettuare un’ulteriore serie di analisi su diversi parametri che potranno far comprendere all’imprenditore la bontà o meno del progetto, come l’osservazione del fattore tempo e, in particolar modo, il calcolo del break even, punto di pareggio: è in altri termini fondamentale considerare il tempo di recupero dell’investimento, ovvero il momento in cui i benefici inizieranno a ripagare i costi.
L’analisi costi benefici conviene davvero?
La risposta a questa domanda non può che essere positiva. Tuttavia, è pur vero che molto spesso l’analisi costi benefici conduce a risultati che ex post si rivelano grossolanamente errati. Per quale motivo?
La ragione è piuttosto semplice: l’analisi costi benefici fornisce risultati accurati solamente se accurata è la valutazione e l’individuazione dei dati che vengono inseriti nel processo. Se dunque l’impresa non si sofferma con la giusta attenzione nell’analisi dei dati, lascia spazio a troppe impressioni soggettive o non ha gli strumenti e le conoscenze necessarie per condurre questo studio con la giusta efficacia, corre seriamente il rischio di vanificare ogni sforzo.
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