Marchio e logo: caratteristiche e differenze

marchio e logo

Marchio, logo e logotipo vengono spesso utilizzati come sinonimi… sbagliando. I tre vocaboli indicano infatti tre aspetti diversi della propria organizzazione, e conoscerli e apprezzarne le differenze fondamentali potrà permetterti di evitare grossolani errori di valutazione.

In questo articolo cercherò di fare il punto sulle caratteristiche principali di marchio e logo, e sulle differenze tra questi due termini e il logotipo.

Marchio, logo e logotipo: proviamo a definirli

Anche se nel linguaggio comune queste parole vengono spesso usate come sinonimi, in realtà esistono significative differenze che sarebbe il caso di non sottovalutare.

Cominciamo dal logo. Dal punto di vista legale, è uno degli elementi distintivi registrabili per conseguire una migliore tutela del proprio business, sia a livello locale che in un’ottica strategica di internazionalizzazione, esattamente come il marchio. Dal punto di vista del marketing, è invece uno degli elementi che costituiscono la brand identity. A sua volta, la brand identity è contraddistinta non solamente dal logo, quanto anche dal nome, dal payoff (la frase che accompagna il nome e che serve principalmente a comunicare i valori del brand), dal logotipo e dal pittogramma.

Considerato che l’ho appena citato, può essere quindi utile evidenziare come il logotipo sia invece la trasposizione grafica del nome di un prodotto o di un servizio (o dell’intera azienda), accompagnato non solamente della denominazione, quanto anche da simboli e altri elementi. Si tratta, insomma, della trasposizione grafica del nome.

Insomma, il logo può essere un semplice logotipo, oppure può essere qualcosa di più complesso, che include anche pittogramma e payoff. E il marchio?

Il marchio è un segno distintivo formato da elementi visivi e testuali, utilizzato per identificare l’azienda, i suoi prodotti e i suoi servizi, con l’evidente scopo di renderli immediatamente riconoscibili e distinguerli in questo modo dalla concorrenza.

Al fine di tutelare il marchio dal rischio di contraffazione, e proteggere così l’impresa da possibili ostacoli nel conseguimento dei propri obiettivi di vendita, è possibile registrarlo in ambito nazionale, comunitario o extracomunitario, permettendo così alla propria strategia di internazionalizzazione di essere perseguita con maggiore efficacia.

A cosa serve il logo

A questo punto dovrebbe essere piuttosto chiaro come il logo sia un elemento grafico fondamentale nella brand identity e che, se ben progettato, sia in grado di catturare e comunicare l’essenza del brand. L’obiettivo dell’organizzazione dovrà dunque essere quello di riuscire a trasmettere i tratti distintivi dell’azienda in poco spazio.

Il logo serve, pertanto, come biglietto da visita della propria azienda. Presenta infatti l’organizzazione al pubblico, un suo prodotto o un suo servizio. E, si intende, lo fa (o dovrebbe farlo) stimolando emozioni e sensazioni.

In altri termini, il logo è un elemento essenziale per poter caratterizzare il posizionamento dell’azienda nei confronti del mercato e dei concorrenti, svolgendo il ruolo significativo nel generare una prima impressione. E, come tutte le prime impressioni, è spesso qui che il pubblico si ferma nel momento in cui si valuta l’immagine della controparte, con ciò che ne deriva circa l’importanza di tale elemento.

Quali sono le tipologie di logo

Considerato che il logo è il risultato di un’attenta pianificazione sulle emozioni che si desidera suscitare, e che è fondamentalmente il risultato dell’integrazione di elementi tipografici, immagini, colori e contesti, ne deriva che l’azienda dovrebbe individuare la migliore combinazione tra le numerose tipologie di logo.

Proviamo a riassumerle in brevità:

  • testuale: incorpora il nome dell’azienda in uno stile di caratteri unico (es. Coca-Cola)
  • iniziali: utilizza solamente le iniziali dell’azienda (es. MTV)
  • simbolico: è basato su un’icona o una grafica (es. la mela di Apple)
  • astratto: è uno specifico tipo di logo simbolico, che usa una forma geometrica astratta, non riconoscibile nella realtà (es. il baffo della Nike)
  • emblema: è il badge rappresentato da una scritta all’interno di un simbolo o di un’icona, in modo compatto (es. FIAT, uno dei loghi più conosciuti del made in Italy)
  • mascotte: è un personaggio illustrato che rappresenta l’azienda (es. Lacoste).

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