L’employer branding è una strategia aziendale che punta a migliorare la competitività dell’impresa in un contesto sempre più competitivo. Ma che cos’è esattamente? E come puoi realizzarla?
Employer branding Definizione
Cominciamo con una semplice definizione di employer branding, qualificando tale approccio come l’insieme delle qualità che caratterizzano un’azienda e sono in grado di differenziarla rispetto alla concorrenza, sul mercato del lavoro.
In altre parole, attraverso una strategia di employer branding l’impresa cerca di far emergere quali siano le caratteristiche di unicità della propria organizzazione: elementi che sono spesso intangibili e, di conseguenza, necessitano di essere tradotti in un’accorta politica di comunicazione.
Rispetto ad altre strategie di branding, però, in questo caso a rilevare è la particolare finalità del management che, mediante tali attività sul piano di comunicazione, desidererà far spiccare la propria azienda come il luogo ideale di lavoro.
Ma come si fa employer branding?
Employer branding Strategie
Sebbene non esista un’unica strategia di employer branding, ciascuna di esse è generalmente il risultato di un processo che coinvolge quattro step consequenziali, fortemente interconnessi tra di loro.
Vediamoli una per una.
L’analisi del brand e di come viene percepito
Il punto di partenza è l’analisi di come viene percepito il brand aziendale sul mercato. Si tratta dello step iniziale, utile per comprendere quale sia la reputazione del brand nel pubblico di riferimento: è condotta attraverso analisi di mercato e altre indagini qualitative e quantitative, di norma ricorrendo a un consulente esterno.
La definizione della proposta di valore
Una volta che è stata effettuata l’analisi della percezione del brand, l’impresa dovrebbe definire la proposta unica del proprio valore, stabilendo che cosa vuole comunicare e quali sono i punti distintivi di unicità per cui l’impresa vuole distinguersi dai competitor.
Anche in questo caso l’imprenditore può effettuare questo secondo step internamente o rivolgendosi a un consulente esterno che, mediante indagini sui propri dipendenti attuali, cercherà di comprendere per quali motivi si desideri continuare a lavorare per lo stesso datore di lavoro, facendo così emergere quali siano i punti di forza agli occhi degli impiegati.
Il piano di comunicazione
Il terzo passo è la strutturazione di un piano di comunicazione in cui considerare sia il target di riferimento sia le azioni di comunicazione più efficaci per arrivare a trasmettere il messaggio che si desidera a quello specifico pubblico.
Tra le diverse decisioni che dovranno essere assunte in questo frangente rilevano i canali attraverso cui comunicare, la strutturazione del messaggio, lo stile e il tone of voice, e così via.
La misurazione dei risultati
Si arriva così al quarto e ultimo step, rappresentato dalla misurazione dei risultati conseguiti dall’applicazione del piano di comunicazione, al fine di comprendere quali siano i punti di miglioramento della propria strategia e che cosa è cambiato nella percezione del brand aziendale sul mercato.
Giunti alla fine del proprio ciclo di attività, è conveniente ripartire periodicamente dal primo step, al fine di comprendere come si stiano evolvendo le percezioni del brand da parte del target di riferimento.
Ricordo infatti come la percezione del brand aziendale non sia mai qualcosa di statico, ma tenda a mutare con il passare degli anni, dei mesi e dei giorni. Pertanto, una buona strategia di employer branding non potrà che soffermarsi periodicamente sulla necessità di effettuare delle revisioni finalizzate ad assicurare che l’immagine del brand sul mercato del lavoro sia quello coerentemente pianificato dall’azienda.
Se vuoi saperne di più su come strutturare queste attività all’interno della tua organizzazione, ti consiglio di contattarmi a questi recapiti: valuteremo insieme cosa fare per rafforzare l’immagine del tuo brand con le azioni più incisive, volte a sviluppare al meglio la percezione della tua organizzazione nel mercato del lavoro.