Breakeven: cos’è e cosa succede con il suo raggiungimento

breakeven

Il breakeven è la condizione di equivalenza tra ricavi e costi. Non si tratta – evidentemente – dell’obiettivo di un’impresa commerciale (la cui finalità dovrebbe essere quella di generare un profitto, ovvero una situazione in cui i ricavi sono maggiori dei costi), ma il suo calcolo è pur sempre molto importante per l’azienda.

Per questo motivo, nell’odierno approfondimento cercherò di condividere con te che cos’è il breakeven, come si calcola il breakeven point e quali sono le utilità informative che puoi ottenere attraverso l’analisi del pareggio tra costi e ricavi.

Cos’è il breakeven e a cosa serve

Come in parte ho già anticipato, il breakeven point è un punto in cui i ricavi e i costi di un’attività sono equivalenti, convergendo così in un punto di equilibrio.

Il calcolo del punto di pareggio è molto importante per l’imprenditore: gli permette infatti di capire quanto deve produrre e quanto deve vendere per coprire i costi di produzione. Tutto ciò che supera il punto di pareggio, alimenta un profitto.

Pertanto, da questo punto di vista il breakeven point costituisce un indicatore molto importante per comprendere l’efficienza di un prodotto, individuando quante unità dello stesso devono essere vendute per coprire i relativi costi.

Con queste basi si può definire il breakeven point come un KPI molto importante per ogni impresa, considerato che permette all’imprenditore di avere un’idea puntuale sul numero minimo di prodotti che bisogna produrre e vendere per coprire le spese di produzione e raggiungere una situazione di equilibrio economico.

Non solo. Mi piace infatti ricordare che il breakeven point può aiutare l’imprenditore:

  • nel calcolo del prezzo di vendita della singola unità di prodotto, per assicurare alla propria azienda la realizzazione del margine di profitto desiderato, in funzione della domanda di mercato
  • nel prevedere i rischi legati all’azienda, considerato che il breakeven point evidenzia il volume di vendita necessario per raggiungere il punto di pareggio ed evitare così che il proprio conto economico sia pressato dal peso dei costi.

Insomma, all’interno del business plan aziendale, e dei periodici aggiornamenti sull’evoluzione societaria, è importante stimare il raggiungimento del breakeven point e, ancora prima, effettuare un’attenta analisi dei costi fissi di struttura e di quelli variabili.

Come si calcola il breakeven point

Ma come si calcola il break even point?

Naturalmente per ottenere tale dato bisognerà porre in correlazione tre fondamentali fattori aziendali, come:

  • costi, sia fissi che variabili (cioè, direttamente riconducibili ai volumi di produzione)
  • ricavi
  • volumi di produzione.

Una volta individuati con puntualità questi dati, si può procedere al calcolo del breakeven point ricorrendo a un semplice metodo analitico, che individua il punto di pareggio in questo modo:

BEP = CF / (PVU – CVU)

laddove

  • CF sono i costi fissi
  • PVU è il prezzo di vendita di un’unità di prodotto
  • CVU è il costo variabile di un’unità di prodotto

Esempio di calcolo di breakeven

Facciamo un esempio per comprendere in modo ancora più semplice come si calcoli il breakeven. Immaginiamo che la tua azienda abbia costi fissi pari a 100.000 euro e costi variabili, per singola unità di prodotto, pari a 300 euro. il prezzo di vendita è invece di 600 euro.

Il punto di pareggio sarebbe così individuabile:

BEP = 100.000 (600 – 300) = 333,33 -> 334

Il dato di cui sopra ci indica pertanto che l’azienda dovrebbe produrre e fatturare 333,33 unità di prodotto per raggiungere il punto di pareggio e coprire i costi. Sotto tale limite, l’azienda lavorerebbe in una condizione di perdita operativa.

Se vuoi saperne di più sulle metodologie alternative di calcolo del break even point e su come puoi sfruttare questa informazione per definire una strategia di business, ti ricordo che puoi contattarmi a questi recapiti.

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