Apertura sede secondaria società estera: come fare?

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L’apertura di una sede secondaria di una società estera in Italia può essere una mossa strategica molto importante per favorire la crescita sul nostro territorio di una realtà internazionale. Se pertanto hai la possibilità di valutare questa iniziativa poiché operi all’interno di un’organizzazione straniera o sei semplicemente curioso di comprendere quali siano i passi da fare per la sua realizzazione, di seguito troverai certamente diversi spunti di interesse che ti consigliamo di leggere con attenzione.

Cos’è l’apertura di una sede secondaria di una società estera

La prima cosa da fare per comprendere come avvenga questa mossa strategica è cercare di comprendere quali siano le caratteristiche di un simile intervento.

Per far ciò condividiamo come una società estera possa operare stabilmente in Italia mediante tre diverse principali alternative:

  • unità locale di società estera, le cui funzioni saranno esclusivamente di tipo promozionale, svolgendo di fatto un’attività preparatoria all’apertura di una filiale operativa. Non ha personalità giuridica, né rappresentanza della società nei confronti dei terzi, né capitale minimo richiesto;
  • nuova società in Italia, con funzioni di impresa per il mercato nazionale, personalità giuridica in Italia, impossibilità di consolidamento delle perdite estere e nuovi costi societari e di governance;
  • sede secondaria di società estera, con estensione sul nostro territorio della casa madre estera, svolgendo di fatto la propria attività di impresa sul nostro territorio con pieni poteri di rappresentanza della società nei confronti dei terzi. Non ha personalità giuridica, con la conseguenza che la responsabilità è della casa madre estera. La tassazione del reddito estero avverrà in Italia con contabilità separata.

In altre parole, la sede secondaria in Italia da parte della società estera è una sua mera estensione territoriale, senza che possa configurarsi come nascita di un soggetto autonomo a livello giuridico, decisionale, organizzativo.

Come aprire la sede secondaria di una società estera in Italia

A questo punto possiamo fare un altro passo in avanti su questo tema e cercare di capire come aprire una sede secondaria di una società estera in Italia, o branch.

Per prima cosa, è bene considerare come la decisione debba essere autorizzata da una delibera straordinaria dell’organo competente sulla base dello statuto della società estera (generalmente, l’assemblea) e come nella delibera debba essere nominato un delegato che abbia il potere di nominare il preposto alla sede secondaria, disciplinando i poteri a lui riconosciuti.

Quindi, una traduzione asseverata e giurata di tale delibera deve essere depositata negli atti di un notaio italiano, che redigerà un verbale di deposito ex art. 106 legge notarile. Si procederà poi all’iscrizione della sede secondaria nel Registro delle Imprese, allegando:

  • atto costitutivo della società estera e suoi eventuali allegati, tradotti e legalizzati;
  • delibera di attribuzione dei poteri al delegato designato per depositare gli atti in Italia;
  • codice EUID (identificativo unico europeo);
  • indicazione della sede;
  • codice di registro;
  • numero di registrazione della società estera.

Fatto ciò, bisognerà avviare la pratica presso la Camera di Commercio competente per richiedere il codice fiscale e l‘attribuzione della partita IVA italiana. Sarà poi necessario indicare l’attività svolta dalla società, indicando correttamente codice ATECO e VAT number della società estera.

Una volta seguita la procedura di cui sopra, l’apertura della sede secondaria di una società estera in Italia avverrà mediante iscrizione nel Registro delle Imprese di competenza a cura del Notaio presso cui è stato effettuato il deposito, che procederà anche alla registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate.

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