L’albero delle decisioni è una rappresentazione visiva delle decisioni e dei loro risultati qualitativi e quantitativi. Il suo nome, intuibilmente, deriva proprio dal fatto che la struttura metodologica ha la forma di un albero in cui emerge come le decisioni non siano isolate, ma siano una vera e propria sequenza che definisce il contesto delle decisioni future.
Per la sua natura, l’albero decisionale permette di trascendere le relazioni superficiali tra una causa e un effetto e aiuta a scoprire e descrivere le cose nel contesto di molteplici influenze. Insomma, un approccio robusto di scaling decisionale che aiuta l’imprenditore attraverso una chiara una rappresentazione visiva che supporta la comprensione delle vulnerabilità di un progetto. Gli alberi decisionali possono quindi aiutare a valutare le scelte di gestione, i rischi, gli obiettivi e i le opportunità associate a una decisione.
Le caratteristiche dell’albero decisionale
Come ho già anticipato qualche riga fa, il nome degli alberi decisionali deriva dalla loro somiglianza con i tronchi e i rami di un vero e proprio albero:
- il tronco principale rappresenta la decisione da prendere;
- ogni ramo principale rappresenta un’opzione che può far parte del processo decisionale;
- i rami più piccoli rappresentano invece i risultati potenziali a cui è possibile giungere;
- il punto di decisione è il nodo, una biforcazione in un ramo dell’albero.
Anche le terminologie associate a un albero decisionale richiamano… il mondo del giardinaggio:
- nodo radice: è il punto di partenza dell’albero decisionale;
- nodo foglia: è il nodo di uscita finale;
- splitting: è il processo di divisione del nodo decisionale in sotto-nodi in base alle condizioni date;
- ramo: la parte di albero formata dalla divisione;
- potatura: è la rimozione dei rami indesiderati dall’albero.
Come usare l’albero decisionale
Per usare l’albero decisionale è generalmente consigliabile seguire un processo strutturato che comprende:
- identificazione di tutte le opzioni per completare il progetto: creare una serie di variabili rilevanti o parametri decisionali e includere tutte le opzioni possibili. Le variabili costituiranno i nodi dell’albero;
- valutazione dell’importanza relativa delle variabili: è necessario stabilire una gerarchia tra i parametri in base alla valutazione dei risultati che ciascuna opzione porterà all’organizzazione. Il parametro più importante sarà il nodo principale, mentre gli altri nodi saranno assegnati di conseguenza in base all’importanza decrescente;
- analisi dei risultati: nell’analisi di ognuno dei risultati presentati nell’albero decisionale occorrerà tenere in considerazione i limiti e gli obiettivi del progetto, e determinare quanto siano accettabili i diversi risultati;
- ottimizzazione delle decisioni: determinare le opzioni che meglio si adattano al progetto. L’albero decisionale viene utilizzato per decidere quali opzioni hanno la più alta probabilità di successo e i benefici più significativi.
Quando usare l’albero delle decisioni
L’analisi attraverso gli alberi decisionali trovano spazio in tutti quei settori in cui il management deve scegliere tra diverse alternative disponibili. Considerato ciò, non c’è da stupirsi che il metodo dell’albero decisionale sia molto diffuso nel business per applicazioni come:
- decisioni di acquisto di prodotti: selezione di nuove linee di prodotti, progettazione di programmi di fidelizzazione dei clienti;
- strategie di investimento: identificare i migliori impieghi da realizzare in base a un intervallo di prezzo e a parametri di preferenza settoriale;
- engineering: verificare il consumo energetico e la diagnosi dei guasti;
- gestione dei rischi di progetto: identificare i rischi utilizzando diagrammi di causa ed effetto basati su processi gerarchici. Le risposte vengono sviluppate utilizzando la mappa dei rischi e permettono di modellare varie opzioni per lo sviluppo di risposte al rischio e di ottimizzare la selezione delle strategie di mitigazione del rischio.
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